lunedì 24 agosto 2009

ARTICOLI: CORRIERE DELLA SERA (19 Agosto 2009).
La raccolta dei suoni perduti.
Il musicista Fabio Pianigiani e il progetto di registrare il paesaggio sonoro: dal canto del gallo al calpestio dei passi.

SIENA – L'archivio dei suoni perduti è per ora un database multimediale sul computer di Fabio Pianigiani, docente universitario e musicista, compositore di grandi successi scritti insieme a Gianna Nannini, Mario Castelnuovo, Riccardo Fogli e collaboratore di Franco Battiato. Poche registrazioni, che aumentano giorno dopo giorno, come un crescendo di una sinfonia ancora tutta da scrivere. C’è il suono di una corte toscana al mattino con il canto del gallo, il chiocciare delle galline, il calpestio della gente che cammina. C’è il suono del vento sulle Apuane che sembra un improbabile xilofono. E ancora la pioggia nella pineta della Versilia che ti proietta immediatamente nel tuo passato scolastico e nelle emozioni del decadente D’Annunzio.

SOUNDSCAPE - C’è tutto questo e molto altro ancora. E tantissimo ci sarà più avanti quando il progetto dell’Università di Siena, coordinato da Pianigiani, sarà concluso. L'idea è quella di creare un archivio multimediale dei suoni della natura e degli antichi manufatti che rischiano l’estinzione. E affiancarlo a un altro archivio dove la musica della natura e quella umana si fondono e diventano arte. «È ciò che è stato definito soundscape – spiega Pianigiani -, parola inglese che deriva da landscape (paesaggio), ovvero il paesaggio sonoro in cui viviamo, tutti quei suoni che circondano la nostra vita e compongono la colonna sonora della quotidianità. Sono semplici suoni della natura (acqua, vento, pioggia, ecc) o i suoni che caratterizzano la presenza dell’uomo».

CULTURA UMANA - Un concerto al quale purtroppo gli umani non danno la dovuta importanza. «Ed invece dobbiamo riconoscerli, ascoltarli e tutelarli – continua Pianigiani – perché fanno parte della nostra cultura umana e sono ecologia sonora». L'antropizzazione e l'inquinamento hanno cancellato suoni straordinari e altri sono a rischio. Dunque è arrivato il momento di immortalare queste emozioni. «Non solo per contribuire alla loro salvezza – spiega Fabio Roggiolani, leader dei Verdi toscani e presidente della Commissione sanità della Regione Toscana – I suoni della natura sono cosa viva e possono essere impiegati anche in medicina. Ci sono pagine e pagine di letteratura medica che dimostrano come l'ecologia sonora possa essere applicata in alcune terapie per creare un ambiente favorevole al malato. Noi abbiamo già un progetto per inserirla in alcune strutture sanitarie, tra le quali l’ospedale di Pitigliano, il primo nel quale convivono medicina tradizionale e alternativa».

NATURA - Tra i suoni che saranno campionati e catalogati quelli del Parco naturale della Maremma, con i suoi torrenti, i fruscii particolari provocate da piante autoctone alcune minacciate dall'estinzione. Poi toccherà alla vendemmia, nel Chianti e in altre aree dove i vigneti sono sovrani. E ancora saranno registrati i venti e gli animali delle Dolomiti, gli antichi mercati (Porta Portese a Roma, la Vucceria a Palermo), i suoni dei vecchi mestieri. Ci saranno anche le emozioni sonore delle manifestazioni popolari, come il Palio di Siena, delle risacche dei litorali minacciati dall'erosione, dei barconi di legno sui fiumi oggi sostituiti dai motoscafi in vetroresina. «Uno degli obiettivi del progetto è quello di è far conoscere la dimensione ecologica del suono – continua Pianigiani –. Le domande sono: conosciamo davvero i suoni di Madre Natura? Sappiamo interpretarli? E che effetti o sensazioni ci danno? Dunque, isolare i suoni e imparare a riconoscerli può essere importante anche per creare un mondo migliore».

Marco Gasperetti
SCIENZA E VEDANTA - LA FORMA UMANA
E L'EVOLUZIONE DELLA COSCIENZA (PARTE QUINTA).
A cura di Andrea Boni.

(La Quarta Parte è consultabile QUI)

I differenti modi di percepire la Verità Assoluta(1).
La Verità Assoluta, ciò che è oltre il piano sensoriale, può essere percepita secondo tre differenti modalità. Ciò è ben espresso nello Shrimad Bhagavatam I.2.11:

Vadanti tat tattva-vidas
Tattvam yaj jnanam advayam
Brahmeti paramatmeti
Bhagavan iti shabdyate

“I saggi che conoscono la Verità Assoluta chiamano questa sostanza unica, al di là di ogni dualità, col nome di Brahman, Paramatma o Bhagavan”.

Bhaktivedanta Swami Prabhupada commentando questo verso afferma:

“La Verità Assoluta è contemporaneamente soggetto e oggetto perché in Essa non c'é alcuna differenza qualitativa. Perciò, Brahman, Paramatma e Bhagavan sono manifestazioni uguali sul piano qualitativo. Questa sostanza unica è realizzata come Brahman impersonale da coloro che studiano [ed interpretano in modo impersonale] le Upanishad, come Paramatma localizzato dagli yogi, come Bhagavan dai devoti, [ovvero da coloro che si rapportano all'Assoluto in termini personali, una Persona con la Quale scambiare sentimenti di intenso Amore e devozione]. Bhagavan, la persona Suprema, rappresenta l'aspetto ultimo della Verità Assoluta [, ovvero la forma più intima e per questo difficilmente accessibile stati rimossi tutti gli ostacoli interiori]. Il Paramatma è la manifestazione parziale del Signore, mentre il Brahman è lo sfolgorio irradiante del Suo corpo, come i raggi che emanano dal corpo del sole. […] Come si è visto nel primo shloka del primo capitolo, la Verità Suprema è sufficiente in sé stessa, possiede la conoscenza perfetta ed è libera da ogni illusione generata dal concetto della relatività. Nel mondo del relativo ciò che conosce è differente da ciò che è conosciuto, mentre sul piano della Verità Assoluta non c'è alcuna differenza. Nel mondo del relativo, chi conosce è l'anima spirituale vivente, o energia superiore, e ciò che è conosciuto è la materia inerte, o energia inferiore. C'è dunque dualità tra l'energia inferiore e l'energia superiore. Sul piano dell'Assoluto, invece, conoscente e conosciuto appartengono entrambi all'energia superiore.” Si tratta di tre forme di energia che emanano da una stessa sorgente, quindi come tali non esistono differenze fondamentali, tuttavia si distinguono differenti qualità di energie. Il Brahman non ha attributi ed è il principio astratto della Verità. E' l'aura che emana dall'energia più intima, quella più profonda, Bhagavan. La Scuola advaita Vedanta ha come scopo la realizzazione di questa forma dell'Assoluto. Facciamo l'esperienza della forma di Paramatma quando si prova un'intensa ispirazione ad esempio in qualche attività scientifica, religiosa o artistica. In tutti questi casi l'ispirazione arriva dal Paramatma, che guida ogni essere vivente dal cuore. E' il Paramatma che indica la via agli uccelli migratori, o quella forma sottile che guida qualsiasi organismo nel suo viaggio all'interno del mondo fenomenico. Bhagavan è la Suprema Persona, l'aspetto più intimo della Verità Assoluta. Può essere realizzato solo da coloro che, avendo compreso l'illusorietà del mondo materiale, avendo inoltre compreso la necessità di dare e ricevere Amore, perché ognuno di noi nella parte più profonda della personalità è Amore, si abbandonano con un atto di intima e sincera devozione all'adorazione di Dio attraverso i principi emanati dal Bhaktiyoga. Tutte le Scuole Vaishnava del Vedanta hanno come scopo la realizzazione di questa forma dell'Assoluto.

(1) Tratto e parzialmente rivisto da un articolo di Bhakti Svarupa Damodara Goswami pubblicato sulla rivista Savijananam, del Bhaktivedanta Istitute.

domenica 16 agosto 2009

SCIENZA E VEDANTA - LA FORMA UMANA
E L'EVOLUZIONE DELLA COSCIENZA (PARTE QUARTA).
A cura di Andrea Boni.

(La Terza Parte è consultabile QUI)

Importanza della ricerca spirituale e dell'unicità della forma umana.

La ricerca spirituale, jijnasa, è l'occupazione fondamentale per un essere umano. Ognuno di noi in un modo o nell'altro si interroga sul senso della vita, sul perché della sofferenza, della malattia, della vecchiaia. Sul perché della morte. E in una qualche forma si cerca di fornire una risposta a queste domande. Quando non è manifesto un approccio critico a tali temi di fondamentale interesse per un'evoluzione sana e costruttiva della personalità significa che il corpo che è stato acquisito non viene utilizzato per lo scopo corretto. Può un uccello interrogarsi sul significato della sua esistenza? Questo e altri tipi di animali possono interrogarsi su aspetti di base per la sopravvivenza come conseguenza dei propri istinti, ma non hanno certo la capacità di andare a fondo sul significato ultimo della vita. Nella forma umana invece ciò è possibile, ed in questo senso è unica e preziosa.

Il processo di investigazione della Verità Assoluta viene definito in sanscrito jivasya tattvajijnasa. A tal riguardo lo Shrimad Bhagavatam afferma (I.2.10):

Kamasya nendriya-pritir
Labho jiveta yavata
Jivasya tattva-jijnasa
Nartho yashceha karmabhih

“Il nostro desiderio non dev'essere quello di vivere per soddisfare i sensi, ma solo quello di condurre una vita sana, sufficiente al proprio sostentamento, perché la forma umana deve guidare alla ricerca della Verità Assoluta. E questo dovrebbe essere l'unico obiettivo di ogni azione”.

Anche la Katha Upanishad (I.3.14) afferma con forza l'importanza della forma umana:

“Alzatevi, svegliatevi! Avendo ottenuto la grazia [di avere questa forma umana], state attenti. La via della realizzazione spirituale è molto difficile da sormontare ed è come la lama tagliente d'un rasoio, così dicono i saggi”.

Vincent Dethier, un ben noto biologo e psicologo americano, ha affermato:

“Una delle caratteristiche che contraddistingue un essere umano da tutti gli altri esseri viventi è un forte bisogno di conoscenza per il proprio bene. Molti animali sono curiosi, ma in loro la curiosità è conseguenza di istinto all'addattamento. L'essere umano è affamato di sapere, ha il dovere di conoscere”(1).

Analogamente, Ayn Rand, una famosa scrittrice e filosofa Russa conclude nella sua opera Atlas Shrugged:

“L'essere umano non può sopravvivere se non sviluppa la conoscenza, e l'intelletto è il solo mezzo per ottenerla …. la mente dell'essere umano è lo strumento principale per la sopravvivenza … per rimanere vivo deve agire, e prima che possa agire deve conoscere la natura e lo scopo della sua azione … per poter vivere appieno deve poter pensare ...(2)”.

“Chi sono?”, “Cosa è la Verità Suprema?”, “Qual è l'origine della vita?”, “Cosa è l'esistenza?”, “Qual è la destinazione dell'anima quando il corpo muore?”. Queste sono alcune delle domande basilari su cui si interroga ciascun essere umano – consciamente o inconsciamente.

Il primo sutra dell'opera di Badarayana è quindi un'esortazione ad intraprendere la ricerca della Verità Assoluta.

(1) Dethier, V.G., To Know a Fly, Holden-Day, San Francisco, 1962.
(2) A. Rand, Atlas Shrugged, Random House, New York, 1957.

Liberamente tratto e riadattato da un articolo di Bhakti Svarupa Damodara Swami pubblicato sulla tivista "Savijnanam" a cura del Bhaktivedanta Institute.