martedì 9 novembre 2010

LA RAZIONALITA' SPIRITUALE di Andrea Boni.

Il giorno 06/11/2010, ho avuto la fortuna di assistere ad una lezione molto interessante di Marco Ferrini (Matsya Avatara Dasa) circa il Lila divino della collina Govardhana, in cui Krishna, per proteggere i Suoi cari devoti, e per correggere l'orgoglio di Indra, solleva un'intera collina posandola su un mignolo della Sua mano. Questo episodio è al di fuori di qualsiasi concezione razionale della mente. Mi sono allora chiesto: cosa è veramente razionale? Anche in matematica esistono i numeri reali, i numeri razionali, etc. Su di essi è possibile costruire un'algebra, ovvero una logica di operazioni in cui si stabiliscono delle regole ben precise. In questa logica, per esempio, si può decidere di definire l'operazione “+” tra due numeri: a+b. Se a=1 e b=1 allora si può definire che a+b=2. Il fatto interessante è che non sempre questo tipo di algebra è sufficiente per definire i fenomeni fisici del mondo fenomenico. Ad esempio sono stati definiti i numeri “immaginari” che consentono di modellare il mondo delle frequenze e sono molto utilizzati nell'ambito delle telecomunicazioni. In questo nuovo mondo un numero è composto di due parti, una parte reale ed una immaginaria: z=a+jb; a è la parte reale e b la parte immaginaria. L'indice “j” definisce il passaggio tra la parte reale e la parte immaginaria. Con questi nuovi numeri è necessario definire una nuova algebra in cui le operazioni hanno un senso diverso rispetto a quelle definite sui numeri reali. I soli numeri reali non sono sufficienti per definire i fenomeni inerenti le telecomunicazioni, che possono invece esserlo con questi “nuovi numeri” definiti con una nuova “logica”. Questo “trucco” di definire oggetti nuovi che possono modellare meglio i fenomeni fisici altrimenti inspiegabili è tipico nell'ambito della Scienza. Allora mi chiedo: perché non accettare una razionalità spirituale? Regole che possono definire e spiegare aspetti che la razionalità ordinaria non può spiegare, ma che diventano comprensibili accettando certi assunti di base. Attendo con gioia commenti e riflessioni per stabilire un utile dibattito su questo tema.

4 commenti:

  1. Grazie per la condivisione di questo pensiero.
    si anche io avvicinandomi sempre più alla realtà spirituale ho sempre avuto l'impulso di ricercarne almeno in parte della razionalità, questo perchè mi ha dato modo di continuare una ricerca e uno studio che mi potesse sostenere nella mia conoscenza e coscienza delle cose.
    Uno degli atteggiamenti che ho sempre cercato di tenere intellettualmente e che ci sono realtà a questo mondo che io non conosco e parlo di mestieri, di ruoli, di studi, di ricerche, di forme viventi, ecc... pertanto tutto questo che io non conosco però esiste deve essere in parte legato ad una realtà comune di coesistenza.
    tutto questo mi riporta a capire che è in base alla capacità di assumere sempre più dati o conoscenza che ci può portare a condividere sempre più realtà con l'esterno avere anche più certezze.
    Come sempre ci porta alla coscienza il professore FERRINI (Matzya Avatara das) ognuno di noi vede o osserva la realtà con parametri diversi,a volte più discostanti a volte quasi simili, ma pur sempre singolari, questo ci fa cosi capire che condividiamo conoscenze comuni ma le modelliamo in modo diverse.
    grazie da fabrizio spinaci.
    ps: metto anonimo perchè mi è più facile pubblicarlo.

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  2. Caro Fabrizio,

    grazie per la tua condivisione. La tua riflessione è decisamente centrata e ci riporta alla necessità di assumere un'attitudine aperta intellettualmente e di continua ricerca circa i reali bisogni dell'essere umano, anche attigendo alle esperienze di chi ha già fatto un certo tipo di percorso e quindi ha avuto delle realizzazioni sul piano interiore che sono di difficile accesso a chi assume una posizione ottusa all'interno dei propri schemi mentali.

    Andrea Boni

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  3. Ma quali sono i reali bisogni dell'essere umano

    Le chiese ci hanno abituato ad avere i costi in questa vita ed i risultati nella prossima, la vostra religione e Ferrini cosa propongono. la stessa cosa?


    Grazie scusate della franchezza ma sono un ricercatore molto scettico

    saluti

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  4. Gentile Amico,

    I bisogni dell'essere umano risiedono nella necessità di riscoprire la sua vera essenza, oltre il velo delle maschere dell'ego, dei condizionamenti e delle false identificazioni.
    La visione spirituale proposta dalla Tradizione Indovedica è basata sul concetto di Dharma e di Karma. Essi definiscono i parametri entro cui è possibile impostare una vita fondata su principi etico-morali di valore universale (e quindi non solo specifici dell'India, ma dell'umanità intera), aderendo ai quali è possibile riscoprire la nostra vera natura e quindi vivere con gioia e armonia.

    Andrea Boni.

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