lunedì 8 febbraio 2010

LA RELIGIONE IMPEDISCE DI RAGIONARE?
A cura di Andrea Boni.

Quest'oggi come di consueto ho aperto i siti Internet di alcuni dei più importanti quotidiani per leggere le notizie e tenermi informato. E' una pratica che adotto da tempo per dedicare 15-30 minuti alla lettura degli articoli più interessanti. Mi sono imbattuto in una notizia il cui contenuto non è nuovo, certamente, ma visto il tono e i temi che abbiamo deciso di trattare in questo Blog non potevo ignorare. La notizia riporta alcune dichiarazioni di Umberto Veronesi circa la religiosità che riporto integralmente di seguito così come pubblicato sul Corriere della Sera.


MILANO - La religione impedisce di ragionare mentre la scienza vive nella ricerca della verità. Sono mondi molto lontani. Umberto Veronesi, nel corso di Sky Tg24 Pomeriggio, ha spiegato i motivi che, da scienziato, lo hanno portato ad allontanarsi dalla fede. «Scienza e fede non possono andare insieme - ha affermato l' oncologo - perché la fede presuppone di credere ciecamente in qualcosa di rivelato nel passato, una specie di legenda che ancora adesso persiste, senza criticarla, senza il diritto di mettere in dubbio i misteri e dogmi che vanno accettati o, meglio, subiti».

«INTEGRALISTA» - Secondo Veronesi, infatti, la religione, per definizione, è integralista, mentre la scienza vive nel dubbio, nella ricerca della verità, nel bisogno di provare, di criticare se stessa e riprovare. In sostanza, è la sua tesi, si tratta di due mondi e concezioni del pensiero molto lontani l'uno dall'altro, che non possono essere abbracciati tutti e due. Nel corso della trasmissione l'oncologo ha poi ricordato di venire da una famiglia religiosissima, «ho recitato il rosario tutte le sere fino ai 14 anni», ma di aver deciso di allontanarsi, nei primi tempi con grande difficoltà, dopo aver esaminato a fondo tutte le religioni. «Perché - ha concluso - mi sono convinto che ogni religione esprime il bisogno di una determinata popolazione in quel momento storico». (Fonte: Ansa)

Il connubio Scienza e Fede ha caratterizzato la dialettica degli ultimi millenni. Già Tommaso D'Aquino si occupò di questo importantissimo aspetto, infatti. Probabilmente le esperienze spirituali di Veronesi sono state davvero traumatiche e dispiace leggere tali contenuti un poco “chiusi” e limitati da una mente intelligente e colta. La mia esperienza con la Scienza appartiene alla “tradizione” occidentale: laureato in Ingegneria Elettronica, Dottorato di Ricerca in Ingegneria Elettronica ed Informatica, Ricercatore presso l'Università di Trento con studi sulle Reti Neurali e modelli di apprendimento Automatico, Docente di Elettronica dei Sistemi Digitali presso la stessa Università. Davvero tanta razionalità e Scienza nel mio Curriculum! La mia esperienza con la spiritualità appartiene prima alla tradizione Cattolica, poi, più recentemente alla tradizione Induista con matrice Vedico-Vaishnava. Ebbene posso dire che se la religiosità, o meglio la spiritualità, viene vissuta in modo dogmatico e fideistico allora si impedisce di ragionare. Ma allo stesso modo impedisce di ragionare un certo tipo di scienza quando imposta secondo concezioni guidate da fattori che esulano da una libera interpretazione della ricerca. Siamo sicuri che oggi la ricerca sia proprio libera? La Tradizione dello Yoga, per esempio, ma anche in tutte le tradizioni autentiche, in cui si cerca con sincerità l'evoluzione dello spirito che porta ad una reale armonizzazione della personalità, propone un metodo che consente di migliorare tutte le componenti della psiche, intelligenza inclusa, attraverso una continua analisi del proprio avanzamento e attraverso un metodo esatto di evoluzione spirituale. Posso dire da scienziato di avere trovato una Scienza esatta nella spiritualità dell'India Antica, che non impedisce di ragionare, ma anzi la ragione (Vedanta) si coniuga in modo armonico con la fede e la devozione (Bhakti) verso il Divino. Ciò è espresso chiaramente nella parola sanscrita “Bhaktivedanta”. L'invito a tutti i ricercatori sinceri è di non mettere delle barriere intellettuali a priori, ma di rimanere versatili e aperti, con spirito critico costruttivo, a tutti quei contenuti autentici che possono davvero migliorare la nostra vita.

4 commenti:

  1. Trovo che in quest'articolo sia espresso, in modo molto eloquente e chiaro, come chiusura e apertura mentale siano condizioni dell'Essere; dovuti semplicemente all'intenzione, più o meno inconscia, di volerlo.

    Fabrizio

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  2. L'ongologo Veronesi è stato oggetto di pesanti critiche, perchè è stata messa in risalto e distorta la posizione dello scienziato sommariamente espressa sul rapporto tra fede e ragione,ad esempio basti guardare l'articolo di Giorgio Israel su "il giornale".E dopo e anche vero che politici italiani hanno un legame con la chiesa cattolica e impediscono delle leggi a favore sulla assistenza sanitaria e quindi mettendo in difficolta' molte persone nel settore medico.

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  3. corretta e doverosa puntualizzazione, ove proprio in oncologia manca l'appoggio sul lato umano, di cui sia malati che familiari hanno assoluta necessità.
    Cristina

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  4. Può esistere la Realtà senza coscienza della Realtà? Libera da ogni pensiero, quella Realtà dimora nel Cuore come sorgente di tutti i pensieri. Proprio per questo motivo essa è chiamata Cuore.Come fare per conoscerLa? Essere come Lei (liberi da pensieri)nel Cuore, è il modo per conoscerLa.

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